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Valentina la Toscana. Dalla cam il Padrone la manda a casa mia


di leonardodavinci1989
10.12.2023    |    2.691    |    1 9.5
"Io le stavo spingendo un grosso cazzo nel culo..."
Era un giorno piovoso d’inverno. Una di quelle giornate in cui contatti tutti e nessuno vuole uscire. Ero solo nella mia casa universitaria senza nessun coinquilino: tutti tornati a casa dopo la sessione di esami invernali. Ero in preda alla noia, così decisi di accedere al sito di incontri dopo tanto tempo e di aprire finalmente la videochat collegandola in soggiorno con il maxi schermo della TV. La voglia di trovare qualche coppia con cui fare sesso virtuale mi aveva fatto eccitare da morire, ero gonfio. Tuttavia, nella chat roulette c’erano solo cazzi che si segavano, un paio di coppie che hanno rifiutato ed una con cui stavo iniziando a giocare ma poi si è staccata la connessione. È successo un paio di volte, nello scorrere i profili avevo cliccato velocemente avanti, ma per errore: mi era sembrato di vedere una milfona bionda molto attraente. La seconda volta riuscii a beccare il suo nickname e cliccandoci andai a gustarmi il suo profilo. Era una schiava milf con un padrone. I loro video erano eccitanti e lei sembrava godersi ogni singolo ordine del suo padrone. Provai a cercarla di nuovo ed all’improvviso: “ti prego non andare avanti, aspetta aspetta aspetta!!!”. Il fato vuole che lei mi sentì e che attese che girassi la cam verso di me e non sul pavimento. Le spiegai la situazione. Ero uno studente universitario da solo in casa, ero eccitato e non trovavo nessuna che li soddisfasse, e all’improvviso avevo notato lei. Ero riuscito a beccare il suo profilo gustandomi tutta la sua bellezza e la loro eccitante storia come coppia, quando finalmente l’ho ribeccata in chat e speravo non andasse via. Lei molto sorridente fu contenta della situazione e mi disse cosa cercavo. Io le dissi che avevo voglia di segarmi e non mi fece dir altro….mi incitò subito a tirar fuori il cazzo e a segarmi con una voce bellissima ed un eccitantissimo accento toscano. Le chiesi di farmi vedere le tettone, ma mi disse che il padrone non voleva, ma con le sue parole e i suoi movimenti e la sua lingua che leccava le labbra io venni in pochi secondi. La ringraziai e speravo ci fossimo sentiti in seguito. A parte qualche messaggio di complimenti col suo padrone e alcuni commenti ai loro video eccitantissimi non seguì nulla.
Dopo un bel po di tempo mi decido a scrivergli un messaggio e a chiedergli un appuntamento virtuale in cam. Il padrone non aveva espresso ancora il suo parere però mi veniva lasciata una porta aperta.
Qualche domenica fa, navigavo per il sito in cerca di divertimento e mi ricordo della sexyssima Valentina.
Mi decido a scrivere un messaggio: "Ho avuto l'onore una volta di beccarla in videochat sul sito, è passato tanto tempo, ma ricordo con piacere la sensualità di Valentina e mi rifarei un bel segone con lei in cam.....".
Dopo un pò mi scrive: "Ci credo"
Io incalzo: "È veramente una gran bella donna e anche solo da vestita le sue forme e la sua sensualità non si nascondono
Quando posso avere di nuovo l’onore?"
Risposta: "Decide sempre lui"
Ed io: "Allora lo chiedo a lui….se mi concede la Sua Valentina per una sega in cam…"
Lei: "Hai il suo contatto?"
Io risposi di no e fu così che non ricevetti più alcuna risposta.
Passai un paio d'ore di vuoto a cercare invano tra i LAST e i miei contatti chi potesse essere online, ma niente. Scrissi qualche messaggio a vecchie conoscenze, e finalmente vidi un messaggio in posta. Avevo perso le speranze, ma era proprio il Padrone di Valentina che mi scriveva e mi chiedeva il contatto Skype. Lui si trovava in ufficio e Valentina era a casa, avrebbe assistito da li. Me la concedeva, ma doveva avvenire tutto sotto i suoi occhi dominanti.
Accettai e le mandai il mio Skype.
Dopo neanche 5 minuti eravamo pronti per la cam. Io avevo collegato il pc alla tv ed ero seduto sul divano con un rotolone asciugatutto ed aspettavo nudo l'ok per avviare la chiamata.
Squilla Skype ed il cuore mi batte forte.
Smette di squillare.
Quiete.
Rumori di sottofondo.
Arriva prima la voce.
Accento toscano. Sempre voce calma. calda e sexy. Poi si apre la cam e non vedo nulla se non un divano nero ed un pavimento in parquet. Appare una mano dalla cam.
Valentina mi saluta e mi dice: "Ciao Leo, il mio padrone mi ha detto che mi desideravi tanto e mi ha ordinato di esibirmi per il tuo godimento".
Io non mi aspettavo una cosa così diretta, forse è passato tanto tempo, forse mi ero fatto un'altra idea di Valentina, ma lei era così. Mi arrapò incredibilmente, e cominciammo a mostrarci.
Lei era in calze a rete, ma di quelle calze a rete che puoi definire PORNO! Aveva un paio di décolleté nere ed un top nero in pelle dal quale ogni tanto mi faceva uscire i capezzoli per passarci un dito intorno. Muoveva la lingua come una gatta si leccava le labbra. Non era di molte parole, ma col corpo gridava scopami ovunque.
Chiesi al padrone se potevo chiederle di levarsi le scarpe e mostrarmi i piedi, le tette e lui accettò. Lei si mostrava e noi ci gustavamo lo spettacolo.
Cominciai a segarmi forte e come se mi leggesse nel pensiero Valentina si inginocchiò di botto e aprendo la bocca con la lingua di fuori era pronta per riceverla in faccia. Sborrai più di una volta anche il Padrone si meravigliò di tanta sborra e Valentina sembrava gustarsi la schizzata come se fosse veramente dal vivo.
Dopo un pò di seghe, ma a cazzo ancora duro, il Padrone fece congedare Valentina che mi salutò compiaciuta.
Lo ringraziai e staccammo anche noi.
Passavano i giorni, ma io pensavo a quella simbiosi creatasi con Valentina che come la migliore delle pornostar sapeva cosa fare e quando farlo insieme alla sua fisicità da Milfona prorompente del migliore dei sogni erotici. Scrivevo costantemente salutandoli e complimentandomi, ma un giorno, in preda all'eccitazione, azzardai.
Chiesi direttamente al Padrone su skype se mi avesse mai potuto concedere Valentina dal vivo.
Descrissi dettagliatamente la fantasia, dicendogli che a lui bastava che - non importa dove si trovasse Lei (lavoro, casa, supermercato...) - le ordinasse di montare sul primo treno disponibile verso Roma e venisse da me per qualche ora. Visualizzò e non rispose.
Mi rassegnai e feci bene perché quando poi lessi il messaggio dopo giorni, fui ancora più eccitato.
Il padrone mi scrisse. Valentina, treno ore 11.00 Roma Termini. Lei sa come comportarsi. Buon divertimento Porcello.
Io non credevo ai miei occhi.
Dopo un pò mi arriva un messaggio su Skype da un contatto sconosciuto. Era Valentina. Un selfie indecente a bordo del treno. Era vestita come una stripper in mezzo alla gente e stava venendo da me.
Io mi affrettai per andare a prenderla in stazione, non potevo non notarla. Non l'avevo mai vista in viso, ma quella foto era più che eloquente. Per non saltare addosso alla persona sbagliata con un abbraccio affettuoso la chiamai su skype e appena vidi che squillava mi diressi verso di Lei. La strinsi in un abbraccio e lei sorridente ricambiò in maniera affettuosa ed amichevole. Era un perfetto connubio tra simpatia e sensualità. Le chiesi se voleva un caffè, ma per timore che accettasse incalzai subito dicendo che glielo offrivo a casa mia. Lei sempre sorridente disse che andava bene. Andammo in taxi e la porcaggine dell'insospettabile milfona venne fuori. Mi toccava il pacco e cambiando espressione si mordeva il labbro. Toccava me e si toccava con l'espressione di una porca in calore. Era un contrasto mai sperimentato che mi eccitava ancora di più. Prese il cellulare e me lo diede. Era già aperta la chat col suo Padrone e capii che era per fargli una foto. Scrissi, grazie e gli mandai la foto di lei che mi accarezzava il pacco con la sua mano nelle mutande. Restituito il cellulare ritornò alla normalità e parlammo di cose normali. In pochi minuti arrivammo a casa mia, pagai il taxi e salimmo. In ascensore, lei mi abbassò inaspettatamente i pantaloni e dandomi il cellulare volle che le facessi una foto col cazzo in bocca mentre eravamo in ascensore. Era veramente inusuale per me però capii che faceva parte del loro gioco. Ero tentato di scoparle la bocca e sborrarle in gola, ma non era il momento. Valentina meritava di più. Sempre sorridente e ricomposta mi diede un rapido bacio porco ed uscì dall'ascensore. Mi fece i complimenti e aprii la porta. Una volta a casa era timida ed educata. Io notando la sua educazione le diedi il permesso di comportarsi come se fosse a casa sua e lei disse con quel suo accento toscano che tanto mi eccitava: "Bhe Leo, io in casa mia giro senza mutande". E si calò le mutande. Io riposi: "ma prego, ma fai pure. Ma in casa tua stai anche con i tacchi?" dissi con la speranza di invitarla a farmeli vedere o a farmeli levare con le mie mani...ma lei rispose: "sempre con i tacchi alti. Non ci crederai, ma sono fatta così"
Io continuavo a vivere il mio sogno erotico della bella milfona toscana in casa mia.
A quel punto lei disse: "ma Leo, non mi offrì il caffè?"
Io: "si scusami ma mi ero un po distratto, puoi immaginare il perchè".
Mentre mi avvicinavo alla cucina lei chiamò il padrone con riverenza le spiegò tutto e gli disse che stava per prendersi il caffè. Il padrone volle parlare con me e mi disse che lei dopo il caffè avrebbe preso del latte, ma avrei dovuto metterglielo dentro una ciotola per gatti o in un piattino e lei lo avrebbe bevuto a gattoni a terra. Dissi che non c'erano problemi e lei acconsentì sorridendo. Ci sfioravamo, lei capì e tirò senza timore le tette fuori. Stavamo prendendo un caffè con tette al vento ed era difficile ragionare. Le mie capacità cognitive erano quasi a zero. Preso il caffè rimpii un piatto di latte e lo poggiai a terra. In un batti baleno Valentina era già a quattro zampe a terra col cellulare tra i denti....arrivò ai miei piedi e mi diede il cellulare....voleva le facessi un video ed io così feci.
Il padrone rispose con queste testuali parole: "è la mia Troia, non la tua, la mia, ora la scopi perché te lo dico io, ma è sempre la mia Troia. Sfondala e falle quello che vuoi".
Io ero un pò timoroso dalla situazione, sono sempre un gentleman, ma l'idea di avere una schiava sessuale così bona come Valentina mi accese.
Mi sedetti sul divano, la dissi di avvicinarsi. Arrivò a gattoni e mi feci trovare col cazzo duro.....giocava con il muso come una gatta col pesce in bocca.....e mi fece un pompino da paura e la sborrai sul collo. Mi alzai lei mi seguiva gattonando con la sborra le colava dal suo collo....andai a pulirmi il cazzo sporco del sborra. Mi infilai un preservativo e mi diressi nuovamente verso di lei.....la feci salire sul divano e dopo uno schiaffo sul culo le annusai la fica.
Le facevo i complimenti mentre alitavo sulla sua fregna. Lei si masturbava con una mano ed io ficcavo il naso tra le sue labbra inferiori. Leccavo, due dita dentro che spingevano verso il basso e lei che si masturbava a pecora sul mio divano. La maiala di Valentina spingeva la sua fica umida sulla mia faccia. Io non resistetti a levarle quelle porno décolleté nere e sfilandole scoprii i suoi pedini nella calza a rete. Lei capí al volo. Il suo istinto di pornostar non sbagliava mai con i piedini cercava il mio cazzo. Presi i piedini e messi a panino glieli scopai un pò mentre lei si masturbava inginocchiata sul mio divano. Stava godendo, lo sentivo. Colsi l'occasione per sbattere ancora un pò la mia faccia sulla sua fica ansimando. Arrapato come non mai stavo per scoparla, ma per aumentare il suo godimento le stappai il plug dal culetto e provai ad infilarci il mio cazzone. Lei mugolava. Godeva. Io le stavo spingendo un grosso cazzo nel culo. Lo tenni li fermo, piantato nel suo culo e aspettai che squirtasse. Era di poche parole, soprattuto quando eccitata, ma in quel momento mi disse “SCOPAMI FORTE!!” mettilo nella topa. La presi con forza. Il cazzo scivolò dentro. La sbattevo sul divano come un toro ed il divano sbatteva al muro. Secchi rintocchi di pelle al muro. I suoi piedini si chiudevano e lei ansimando godeva. Il mio cazzo si gonfiava dentro la sua fica bagnatissima e lei spingeva sempre di più. Lei si masturbava il clitoride, io le scopavo la fica a pecora e col il plug le stuzzicavo l'ano. Le palle sbattevano a ritmo di slap slap sul lago creato dai suoi umori.
Mi concentravo per non sborrare, ma quando le uscirono degli: "AH AH AAAAAH" di goduria le diedi altri 7 o 8 colpi di cazzo in fica e sborrai dentro il preservativo. La abbracciai prendendola dalle tettone e sudati ci buttammo sul divano.
"Porco di un Leo, fammi chiamare il Padrone per raccontargli tutto".
Io: "Vale, ma non pensare che sia finita qui..."
e Lei: "Tu non hai capito con chi hai a che fare giovanotto" ed io tornai duro.
(Continua...)

Questo racconto è ispirato esplicitamente ad una fantasia su ValentinaHot75 alla quale è dedicato. La fantasia è stata condivisa col suo Padrone che ha dato il permesso per la dedica. Spero sia d'ispirazione a voi tutti.
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